Nascita
Cava de Tirreni possiede un archivio storico di notevole interesse. Basti pensare che già nel 1516 nelle deliberazioni è attestata l’esistenza di una stanza dove venivano conservati i “privilegi” di cui godeva la città.
Ci sono pervenute poche e scarne notizie circa la formazione e conservazione dell’archivio del Comune di Cava. La più antica risale al 1565 e riguarda i lavori di restauro di un locale del convento di S. Francesco l, dove appunto si custodivano i documenti cittadini.
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Si può dire che soltanto con la seconda metà del secolo scorso ebbe inizio una cura più attenta del patrimonio archivistico, in coincidenza con l’attività di Giuseppe Trara Genoino, che fu a lungo sindaco, e soprattutto del canonico Gennaro Senatore, che si impegnò anche nella compilazione di un grosso indice generale.
Per interessamento dello stesso Senatore furono acquistati in più riprese vari libretti di apprezzi, che andarono a costituire una nuova classe.
Nel 1973 la Soprintendenza Archivistica per la Campania procedette, con suo personale, a una verifica dei fascicoli esistenti. A conclusione dell’intervento l’Archivio venne collocato in un locale presso la Casa Comunale, appositamente arredato.
Nel 1980 i documenti dal Palazzo di Città vennero trasferiti presso la Biblioteca Comunale in Viale
G. Marconi, di nuova costruzione. I
1516
Nelle deliberazioni è attestata l’esistenza di una stanza dove venivano conservati i “privilegi” di cui godeva la città
1871-1881
Riordino dell’Archivio e compilazione di un Indice Generale.
Acquisto di libretti di apprezzo e di pergamene
1973 -1976
L’Archivio si arricchì di donazioni di privati: l’Archivio fotografico Eugenio Abbro, la raccolta Cimeli Matteo Apicella, il Fondo Salvatore Fasano
1980
I documenti, i registri e le delibere trasferiti presso la presso la sede della Biblioteca Comunale in Viale G. Marconi, di nuova costruzione
1990
Deposito delle carte dal 1880 al 1950.
La parte più consistente è la categoria dei lavori pubblici.
1998-1999
Confluiscono le carte dell’Ente comunale di Assistenza, ex E.C.A e delle carte storiche del Comitato Cittadino di Carità.
Decretata l’autonomia dell’Archivio storico
2000-2011
L’Archivio si arricchì del fondo donato dalla famiglia del prof. Eugenio Abbro, sindaco per antonomasia della città, della raccolta Cimeli del pittore Matteo Apicella e delle carte del prof. Salvatore Fasano.
2017
Confluiti, in comodato gratuito, i beni del patrimonio artistico – storico – fotografico e documentale della locale A.A.S.T.
Nasce l’Archivio storico fotografico
La vita di un archivio
Si articola in 3 fasi:
- archivio corrente
- archivio di deposito
- archivio storico
Un archivio diventa storico dopo trent’anni di deposito di documenti, durante i quali si estinguono gli interessi di natura pratica, amministrativa, contabile e giuridica.
I documenti di un archivio storico hanno maturato un interesse di tipo culturale e storico, per questo sono messi a disposizione di terze persone mosse da fini di studio
La sede
Dal 1980 l’Archivio è stato trasferito dal Palazzo di Città presso la sede della Biblioteca Comunale in Viale G. Marconi. Presso la sede è collocato sia l’archivio di deposito che quello storico.